ORIGINI E DIFFUSIONE DELL’AGLIO NERO

L’aglio nero è un’alimento molto diffuso in Corea e in Giappone, secondo l’antica filosofia taoista, esso donava a chi ne faceva consumo, l’immortalità, non si hanno molte notizie in merito ma, sappiamo con certezza che oggi va diffondendosi sempre più rapidamente il suo uso in Europa e in America.

COS’E’ L’AGLIO NERO E COME NASCE

L’aglio nero o anche conosciuto come Black Allium, non ha odore ed ha un sapore molto simile a quello della liquirizia, esso non è una varietà diversa rispetto all’aglio bianco, viene ottenuto da quest’ultimo dopo un processo di fermentazione. I bulbi dell’aglio vengono tenuti in un ambiente a temperatura e umidità controllate per un periodo lungo circa trenta giorni, in questo processo non vengono in alcun modo utilizzati conservanti o additivi, trascorso questo periodo l’aglio nero viene lasciato, per un ulteriore periodo di 45 giorni, ad ossidare. Esso non solo conserva i benefici dell’aglio bianco ma questi ultimi sono quadruplicati e, sono totalmente eliminati i problemi legati al sapore e all’ odore fastidioso dell’aglio non fermentato.

PROPRIETA’ DELL’AGLIO NERO

L’aglio nero possiede il doppio degli antiossidanti rispetto all’aglio bianco, è quindi un’ottimo rimedio contro l’invecchiamento, esso inoltre, ha un’importante influenza sul colesterolo, grazie alla presenza della S-Allyl Cycteine (SAC), un composto che agisce inibendo la sintesi del colesterolo. Esso è un ottimo rimedio nei casi di psoriasi, si racconta che il pittore Choo Keng Kwang abbia avuto, dopo pochi giorni di trattamento, un risultato davvero eccezionale su questa patologia, che da anni lo tormentava e che, nessun medico  era riuscito a curare ed ogni prodotto sia da uso topico sia da uso sistemico era risultato un fallimento. L’aglio nero è conosciuto inoltre per la sua grande influenza sulla forza fisica, viene infatti consigliato agli anziani per ridurre l’affaticamento provocato dall’avanzare dell’età, è utile nel trattamento del raffreddore e migliora la circolazione arteriosa, prevenendo le trombosi.